Annette Kellerman, una storia sui diritti delle donne
Toswim

L'emancipazione femminile può partire anche da un semplice costume.

Fino ai primi anni del 1900, i costumi da bagno femminili non esistevano, o meglio, le mise da spiaggia per le signore, per quanto più leggere e meno ingombranti degli abiti da città, consistevano comunque in vestiti che arrivavano alle ginocchia, corredati da pantaloni a sbuffo fino al polpaccio, sotto cui indossare calze e scarpe.

 

Ma Annette Kellerman(1886 Potts Point,Sydney), campionessa di nuoto, trovava scomodi questi “costumi” e diiede vita ad una vera rivoluzione. Si presentò nella spiaggia di Boston con un costume intero aderente, simile a quello indossato dagli uomini. Ciò che fece scalpore fu aver indossato un costume che lasciava scoperte braccia e gambe. Questa sua azione le comportò un arresto per atti osceni. La sua incarcerazione però indignò l’opinione pubblica che fece di conseguenza accettare il suo costume innovativo.

Annette Kellerman ebbe il coraggio di indossare il primo costume intero, sostenendo il diritto delle donna a indossare costumi da bagno a un pezzo, all’epoca oggetto di controversie. Con l’accettazione della sua tuta venne lanciata una linea di costumi da bagno per signore portanti il nome della Kellerman.

Lo scandalo e l'arresto

La prima volta che Annette indossò il suo costume fu su una spiaggia del Massachusetts. Era la prima volta che una donna mostrava nudi collo, gambe e braccia. Ciò naturalmente provocò enorme scalpore tanto che Annette venne immediatamente arrestata per “atti osceni in luogo pubblico”.

Questo evento scatenò un vero e proprio dibattito pubblico ma fu il primo passo verso l’alleggerimento delle leggi in materia di costumi da bagno femminili. Successivamente, sullo stampo del costume di Annette nacque persino una linea di costumi per signore denominata proprio “Annette Kellermann”.

L’iniziativa di Annette aprì finalmente la strada verso quelli che oggi sono i nostri costumi moderni.