Praticare sport per chi ha subito un intervento di innesto protesico non è un rischio anzi, è
consigliato. Occorre però seguire alcune importanti regole e raccomandazioni, valutando
attività senza contrasti fisici e a medio-basso impatto.
Generalmente si ricorre ad un intervento di protesi totale o parziale per ovviare alle
problematiche post traumatiche o causate da patologie artrosiche degenerative che
compromettono la funzionalità dell’articolazione.
La tecnologia, i materiali e le tecniche chirurgiche sempre meno invasive permettono di
poter pensare a questo tipo di intervento anche in età relativamente giovane ma solo
quando la limitazione nella capacità di movimento ed il dolore compromettono
seriamente la qualità della vita del paziente.
Le protesi di ultima generazione garantiscono prospettive di durata molto buone, si parla di
circa 20 anni per le protesi di ginocchio e anca.
Il successo di un innesto protesico e i tempi di recupero per la ripresa dell’attività sportiva
dipendono molto dalla risposta individuale: per questo è indispensabile attivare percorsi
integrati tra chirurgia e riabilitazione e seguire l’intero percorso di guarigione del paziente.
La preparazione fisica è fondamentale per ridurre i tempi di recupero e proteggere da
traumi o sollecitazioni alla ripresa dell’attività.
Una volta terminata la riabilitazione per i pazienti più sportivi è possibile continuare a
praticare molte attività come la bicicletta, il nuoto, le escursioni... Più in generale si
possono praticare sport e attività che non sottopongano a uno stress elevato il corpo, con
sollecitazioni ripetute o con contrasti. Sport più intensi come lo sci e il tennis possono
essere praticati a patto che si fosse già esperti prima dell’intervento, al fine di controllare il
movimento e regolare l’intensità della pratica.