Come usare il boccaglio in allenamento
Mauro Lanzoni - ENDU Channel

Nella vasta rosa di attrezzi che si possono utilizzare per allenarsi c’è il boccaglio frontale. È un attrezzo il cui utilizzo è relativamente recente e nasce dall’esigenza di bypassare l’ostacolo della respirazione nello stile libero e concentrarsi su una serie di aspetti legati ad altri fattori (posturali, coordinativi, di equilibrio e distribuzione dei pesi, ecc.) e intervenire per correggerli o perfezionarli senza che il movimento rotatorio della testa in fase di respirazione si intrometta sulla percezione del movimento.

Come tutti gli attrezzi va utilizzato con finalità ben definite e necessita di un periodo di adattamento. Se non se ne è mai fatto uso prima, potrebbe essere utile all’inizio munirsi di un tappa naso per evitare di fare spiacevoli lavaggi nasali a ogni inspirazione.

Opportunità dell’uso del boccaglio

Nonostante sia un attrezzo bistrattato sia dagli allenatori della vecchia guardia che dagli amanti della tradizione, in realtà il boccaglio rappresenta un’opportunità.

Lavori con le gambe senza tavoletta

Con questo attrezzo per il nuoto, si possono sviluppare lavori con le gambe che con la tavoletta risulterebbero ostici, soprattutto per i neofiti del nuoto. La tavoletta infatti va ‘domata’ e per farlo occorrono le giuste indicazioni (ma anche con quelle non è detto che si ottenga il risultato cercato). Senza questa abilità, è probabile che i lavori con le gambe siano vissuti con frustrazione e associati a un’inutile fatica, con la sensazione finale di avere solo perso tempo.
Con il boccaglio, invece, si può impostare la postura corretta per un uso efficace delle gambe: la testa, appoggiata alla superficie dell’acqua, e lo sguardo, rivolto verso il fondo vasca, permettono il sollevamento del bacino, riducendo l’attrito all’avanzamento.

Esempio pratico: eseguire distanze brevi usando solo le gambe. Le braccia sono parallele, distese in avanti; i gomiti tesi e le mani posizionate a circa 20 cm sotto la superficie dell’acqua; lo sguardo rivolto verso il basso. Mentre avanzano, le gambe devono rompere con decisione la superficie dell’acqua. L’allenatore può intervenire sull’efficacia del gesto modificando l’ampiezza della gambata, la distanza tra le ginocchia e tra gli alluci.

Esercizi di tecnica di nuoto

Quando usiamo il boccaglio, non dovendo ruotare la testa per respirare, possiamo concentrarci sulla dinamica dei movimenti e sviluppare esercizi di tecnica finalizzati alla coordinazione.

Esempio pratico: si possono impostare esercizi di privazione e di isolamento, ovvero lavorare con un solo braccio per volta, per concentrarsi sulla rotazione del braccio e sul rollio. Stabilizzando con il boccaglio la linea di galleggiamento (vedi postura), si può giocare sulla posizione del braccio fermo (frontale o lungo il corpo). Ciò permette di acquisire nuove abilità da utilizzare nella nuotata regolare a due braccia.

Esercizi di respirazione

La respirazione rappresenta sempre l’aspetto più delicato e importante da affrontare nel nuoto: il boccaglio aiuta a sviluppare consapevolezza.

Esempio pratico: si può impostare un ritmo respiratorio continuativo tra inspirazione ed espirazione, con l’obiettivo di non avere interruzioni. Se si ha un lato respiratorio preferito (esempio il lato destro), sulla fase di trazione del braccio (braccio destro), effettuare l’inspirazione mentre sulla fase di trazione del braccio opposto (braccio sinistro) effettuare l’espirazione. L’obiettivo è fare in modo che sia il ritmo respiratorio a dare il ritmo alla bracciata.
Questo può essere un modo per impostare il controllo della respirazione attraverso la consapevolezza. L’obiettivo ovviamente sarà poi di applicare alla nuotata regolare ciò che si è appreso con questo esercizio.

Allenamenti condizionali

Il boccaglio può essere utilizzato anche in allenamenti condizionali: sollecitando la muscolatura respiratoria, verrà sviluppata la ‘capacità vitale’.

Esempio pratico: si possono affrontare ripetute su distanze mediamente brevi (25 m – 50 m- 75 m) ma ad alta intensità. Gli stili più adatti sono lo stile libero e il delfino, in quanto gli atleti che disputano i 50 m in gara tendono a ridurre al minimo le respirazioni e il boccaglio aiuta a impostare la postura, la frequenza e la coordinazione gambe-braccia.

Dopo un breve periodo di adattamento, solo la fantasia può limitare le applicazioni del boccaglio (ecco, magari non è ideale per l’utilizzo in posizione supina: nel dorso possiamo avere un fastidioso ‘effetto cannuccia’). A parte gli scherzi: il boccaglio rappresenta un attrezzo che può causare dipendenza consapevole, basta avere sempre più chiaro per quale finalità vogliamo utilizzarlo.

 

Mauro Lanzoni, ENDU Channel. 

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