Dott. Enrico Buttafarro – Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Specialista in Medicina dello Sport
La patologia infiammatoria del tendine d’Achille è molto frequente sia negli sportivi che nei soggetti sedentari.
La sede più frequentemente colpita è quella che viene definita mid-portion localizzata a circa 3-6 cm dall’inserzione calcaneare del tendine, zona caratterizzata da una scarsa vascolarizzazione. I sintomi sono caratterizzati da dolore, tumefazione e rigidità soprattutto al risveglio. La diagnosi è essenzialmente clinica ma sia l’ecografia che la Risonanza Magnetica possono evidenziare aree di degenerazione e microlesioni. Le cause sono spesso da
ricercare in sovraccarichi funzionali a cui spesso si associano problematiche strutturali anatomiche quali mal allineamenti, l’iperpronazione del piede o patologie come il diabete e
l’obesità. L’obiettivo del trattamento è la risoluzione del dolore e il ripristino della struttura tendinea.
È importante intervenire con un percorso di cura il più precocemente possibile per evitare la cronicizzazione del problema o il rischio di eventuale rottura del tendine, con più gravi
conseguenze e la necessità di intervenire a livello chirurgico. I trattamenti prevedono la modifica dei carichi di allenamento, la correzione con plantari degli appoggi del piede, trattamenti fisioterapici ed osteopatici. Particolare attenzione è posta nelle tecniche di stretching e nelle metodiche di contrazioni eccentriche.
Una buona percentuale dei pazienti, tuttavia, rimane sintomatico anche dopo un adeguato trattamento riabilitativo. In questi casi può essere indicato il trattamento biorigenerativo con plasma arricchito di piastrine (PRP) ottenuto mediante un semplice prelievo di sangue venoso dal paziente stesso. Il PPR viene iniettato sotto guida ecografia nel tessuto tendineo patologico. L’efficacia del PRP consiste del rilasciare fattori di crescita che aiutano le cellule tendinee a rigenerare e favorire la neo-vascolarizzazione.