Vi è mai successo di domandarvi cosa fossero quei simpatici cerotti colorati sulla schiena, sul ginocchio o sull’avambraccio di un vostro amico?
Si tratta di Kinesiotaping, metodo basato sull’utilizzo di un cerotto elastico per trattare le disfunzioni tessutali, diffuso soprattutto tra gli sportivi.
Nonostante sembri uno strumento basico e semplice da utilizzare, è necessario recarsi in un centro riabilitativo con personale qualificato per la corretta applicazione.
Ma a cosa serve? É principalmente utilizzato in caso di piccoli edemi ed ematomi sottocutanei, tendiniti e contratture muscolari: se applicato correttamente è un buon alleato della riabilitazione
durante il periodo di recupero. Il Kinesiotaping svolge due funzioni importanti: drenante e stabilizzante. L’azione meccanica fa sì che sia particolarmente indicato nella fase acuta della patologia,
risultando efficace per drenare liquidi in caso di edema, ma può anche essere prescritto in fase cronica per stabilizzare le articolazioni (NMT - Taping Neuro Muscolare). Il fisioterapista valuterà la posizione, la direzione e la tensione con cui applicarlo sulla pelle per inibire un muscolo sovraccaricato e contratto o stimolarne uno ipotonico: sull’epidermide sono infatti presenti recettori nervosi, in grado di comunicare con i muscoli sottostanti in seguito ad input esterni. Il Kinesiotaping è quindi uno strumento funzionale in quanto unisce la libertà di movimento alla funzione protettiva di inibizione o di stimolo riducendo al minimo il rischio di allergia o di irritazioni cutanee.